Teatro

Addio a Giorgio Albertazzi, l'ultimo 'leone' del teatro italiano

Giorgio Albertazzi
Giorgio Albertazzi © Teatro.it

Maestro, divo, imperatore: a poche ore dalla scomparsa di Giorgio Albertazzi, si rincorrono epiteti e aggettivi intorno alla figura che ha segnato lo stato dell'arte sui palcoscenici dei Teatri italiani.

Si definiva “attore per caso, senza nessuna vocazione” e, in gioventù, avrebbe voluto fare il corrispondente di guerra: eppure, Giorgio Albertazzi ha accompagnato ogni passaggio del teatro italiano, diventandone punto di riferimento fino a 92 anni, coniugando tradizione e modernità.

Una vita  a “tinte forti”, che nel 1943 lo vide aderire alla Repubblica di Salò; nel 1945 venne arrestato per aver comandato un plotone di esecuzione nei giorni che precedettero la Liberazione, e per collaborazionismo ; trascorse due anni in carcere, per essere poi liberato nel 1947 a seguito della cosiddetta “amnistia Togliatti".


Nato a Fiesole il 20 agosto 1923,  laureato in Architettura, aveva iniziato a fare l'attore imparando a recitare da mostri sacri come Renzo Ricci e Memo Benassi. Debuttò sul palcoscenico al Maggio Musicale Fiorentino nel 1949 in Troilo e Cressida, di Shakespeare, con la regia di Luchino Visconti. Da quel momento Albertazzi è sempre rimasto sulla cresta dell'onda. Oltre 40 film (l’ultimo, C’è chi dice no, nel 2011, accanto a Luca Argentero, Paola Cortellesi e Paolo Ruffini), venti sceneggiati e fiction tra cui capolavori della storia della televisione italiana come Delitto e castigo (1954) e L'idiota (1959) di F. Dostoevskij e soprattutto Jekyll (1969).
Nel 2014 ha anche partecipato a Ballando con le stelle, su Raiuno.

Sua compagna sulla scena e nella vita (dopo un rapporto sentimentale con l'attrice Bianca Toccafondi), a partire dal 1956, è stata Anna Proclemer. Nel 2004 il pubblico italiano lo omaggiò del Premio Gassman alla carriera. Contemporaneamente ha portato in scena, insieme con Dario Fo, una serie di spettacoli-lezioni sulla storia del teatro in Italia, successivamente trasmessi da Raidue.


Ultime apparizioni, quelle ne Il mercante di Venezia, La tempesta e Memorie di Adriano; da tempo il suo cuore lo faceva soffrire, finché  questa mattina alle 9 ha smesso di battere, mentre si trovava in Maremma nella casa della moglie Pia de’ Tolomei, con la quale era convolato a nozze nel 2007, quando lui aveva 84 anni e lei 48.

Nella più recente intervista a noi rilasciata (Qui l'intervista integrale), il maestro ha dichiarato: "Non ho mai avuto sogni nel cassetto. Ho dei progetti e faccio quello che mi piace”. E in effetti i progetti per lui erano ancora tanti. "Il suo ultimo sogno”, ha rivelato la famiglia del maestro in un comunicato, "sarebbe stato mettere in scena con Valeria Valeri Giulietta e Romeo, interpretato da due attori anziani”.

Ricordiamo però Giorgio Albertazzi anche per le sue battute, nelle quali il forte temperamento si stemperava in momenti sublimi di poesia : "Teatro è guardare vedendo"; oppure per la sua fama di irriducibile dongiovanni: “Ho sempre preferito il ruolo dell'amante a quello del marito” ; "Le cosce delle donne sono la prova dell'esistenza di Dio".

La famiglia ha fatto sapere che quello di domani alle 17, nella tenuta di famiglia alla Pescaia di Grosseto, “non sarà un funerale, ma un saluto agli amici, perché è ciò che il maestro desiderava”.